Calcio Italia

Pambianchi: "Virtus società virtuosa. Un esempio per tutti"

Il difensore centrale traccia un bilancio della stagione biancazzurra

15.05.2021 11:29

a cura di Alfredo Ghionna

telecronista Eleven Sports

Una stagione di transizione, quella conclusa dalla Virtus Francavilla, che per il quinto anno consecutivo ha blindato la permanenza in serie C, ma che per la prima volta, da quando è sbarcata tra i professionisti ha mancato l’aggancio alla zona playoff. A fare un sunto della stagione dei biancazzurri per TuttoSportPuglia ci ha pensato Francesco Pambianchi, difensore centrale del club del presidente Antonio Magrì.

Pambianchi, tracciamo un bilancio definitivo del campionato della Virtus.

“Non nascondiamoci. Ad inizio stagione la società si era prefissata l’obiettivo di mantenere gli standard delle ultime annate, e cioè il raggiungimento dei playoff, come era sempre avvenuto da quando la Virtus è in terza serie. Per una serie di circostanze ciò non è avvenuto e, dunque, posso affermare che certamente siamo andati sotto le aspettative”.

Cosa ritiene che, rispetto al passato, non abbia funzionato?

“Obiettivamente non siamo stati assistiti dalla buona sorte. Per tutto il girone di andata siamo stati decimati dalle assenze dovute ad infortunio che hanno colpito in particolare il reparto avanzato. Regalare agli avversari elementi come Perez e Vasquez ci ha posto nelle condizioni di non essere pungenti come avremmo dovuto. Un trend che è proseguito anche nella seconda metà dell’annata con infortuni importanti, come quello di Maiorino che hanno limitato non poco il nostro potenziale offensivo”.

E la sua stagione come la giudica?

“Nel complesso la derubrico come una stagione positiva. Considerando che ad inizio anno non rientravo nei piani del mister e del diesse, posso ritenermi davvero soddisfatto. Per questo ringrazio il presidente Magrì, il quale ha creduto nelle mie qualità e, dopo un avvio di campionato nel quale ero ai margini del gruppo, ha caldeggiato il mio rientro tra i ranghi. Da quel momento ho cercato di ripagare al meglio la fiducia accordatami, dando sempre tutto quello che avevo. Spero di esserci riuscito”.

Lei, che vanta esperienze in piazze calde come Taranto e Catanzaro, come vive l’esperienza di Francavilla Fontana?

“A Francavilla si sta molto bene. La società è attenta, non ti fa mancare nulla e ti mette nelle condizioni ideali di lavorare al meglio delle tue capacità. Noi calciatori possiamo fare sempre affidamento su una dirigenza molto attenta alle nostre esigente e maestra nella valorizzazione dei giovani, che in un ambiente tranquillo come questo hanno la possibilità di crescere al riparo da agenti esterni. In più le ambizioni non mancano, perché se consideriamo che da quando è in C, la Virtus ha sempre portato a termine campionati ambiziosi, possiamo certo annoverare il club tra quelli maggiormente consolidati in terza serie. E poi è una società virtuosa. Non è un caso da qui sono usciti fuori tanti elementi che ora calcano palcoscenici di categorie superiori”.

Lei ci rimarrebbe?

“Certamente. Se la dirigenza dovesse rinnovarmi la fiducia ne sarei molto orgoglioso”.

Se per la Virtus i playoff sono sfumati, per Bari e Foggia, invece, il cammino prosegue. Le due compagini si affronteranno mercoledi in un derby che si preannuncia infuocato. Chi vede favorita?

“Il Bari obiettivamente sulla carta ha notevoli possibilità di passare il turno. Può disporre di una rosa molto importante che dovrà necessariamente provare ad andare sino in fondo per cancellare il risultato molto negativo della stagione regolare. Ritengo, infatti, che per il Bari non essere riuscito a centrare la B con il primo posto sia un fallimento sportivo. Dall’altra parte il Foggia viaggia sulle ali dell’entusiasmo. Sono partiti con un budget limitato, ma stanno davvero facendo bene. Sono convinto che daranno filo da torcere, anche se vedo il Bari favorito”.

Tra Bisceglie e Paganese chi vede salva?

“Il playout sarà un rebus. Per la classifica della regular-season dico Paganese, anche se il Bisceglie può giocarsi le proprie carte alla pari”.

 

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