Calcio Lecce

Indomabile Toro, il Nardò incorna la vetta

Nardò primo in classifica e quarta vittoria consecutiva con il poker al Brindisi

01.03.2021 11:54

"La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare" - cantava così Jovanotti nella sua canzone "Mi fido di te". Difficoltà di fidarsi degli altri, ma in questo caso di se stessi. Ciro Danucci è riuscito in questo. Quello che l'anno scorso era il difensore comandante dei granata, ora è il condottiero.

L'ex Turris ha svestito la maglia, gli scarpini e ha imbracciato corno da battaglia, come il re vighingo in tempo di guerra. Il Nardò ha cominciato la sua battaglia dopo la riammissione in Serie D. Una stagione sfortunata quella scorsa, con una retrocessione coatta per il Coronavirus. I ricorsi e la vittoria. La battaglia non è finita tra le mura del tribunale, ma è continuata. In campo. 

Già perchè Ciro Danucci alla sua prima panchina da allenatore sta facendo faville. Ha cambiato la storia di un campionato cominciato per salvaguardare la categoria. Ha cancellato con un colpo di spugna le delusioni del recente passato. Il presidente Donadei ha dato all'ex difensore un manipolo di calciatori giovani, qaualcuno inesperto, qualcuno veterano. Ad inizio stagione probabilmente nessuno avrebbe scommesso sul Nardò. Un allenatore alle prime armi, una squadra non costruita per la vetta. Al solito, però, l'outsider c'è e viene fuori. In questo caso è il Nardò.

Un Nardò bello, vivace, grintoso e affamato, capace di mettere a tacere corazzate come il Casarano nel derby del girone di andata. Una squadra che ha alternato risultati positivi a negativi, ma che dopo la batosta di Portici ha riflettuto su se stessa consacrandosi ed esplodendo. Nove risultati utili nelle ultime dieci gare, cioè proprio all'indomani del tennistico 6-1 del San Ciro. Unico scivolone, la sconfitta di misura contro il Bitonto. 

I granata stanno sognando e stanno facendo sognare. Nella vittoria di ieri contro il Brindisi è arrivato il sorpasso ai danni proprio della co-provinciale Casarano fermata a Molfetta con il pareggio. Due gare in meno per le serpi, ma in fondo poco importa. Al di là di come andrà a finire il Nardò ha vinto già il suo campionato, scrivendo un perzzo della storia recente. 

Primo posto, solo, almeno fino ai recuperi, qualora il Casarano dovesse vincere. Un traguardo importante, soddisfacente che dimostra, che in fondo, il Nardò ha sì voglia di volare. Volare in alto, dove prima è stato: nel professionismo. E no. Non ha paura di cadere, perchè in fondo, il toro vestito di ali non sta facendo lo stesso errore di Icaro. No, il Toro se la sta godendo, giornata dopo giornata, costruendo fiducia e passione e mettendo, magari un mattoncino sul progetto futuro della società di patron Donadei. 

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