Taranto, che succede?

di Alfredo Ghionna

Telecronista Eleven sports

La spia rossa della riserva si era già accesa da qualche settimana, ma il tonfo sordo subito dalla squadra nel derby disputato sabato sera sul campo della Fidelis Andria ha ufficialmente fatto suonare un preoccupante campanello d’allarme in casa Taranto. Già, perché i rossoblù nelle sette gare disputate dall’inizio del nuovo anno solare, sui 21 punti disponibili, ne ha raccolti soltanto 4. Nel girone meridionale della serie C, soltanto il fanalino di coda Vibonese ha fatto peggio. 

Un dato allarmante, che in parte ha già vanificato quanto di buono la squadra aveva costruito nel soddisfacente girone di andata, chiuso con pieno merito in zona playoff. Oggi, invece, la situazione di classifica scricchiola, con il Taranto appena due punti sopra la soglia playout e con un filotto di partite che la opporranno alle big del girone. Se a questo ci aggiungiamo gli infortuni gravi subiti dagli attaccanti Barone, Manneh e Falcone, ecco che il quadro delle prospettive del gruppo di Giuseppe Laterza potrebbe apparire tutt’altro che roseo. 

Ciononostante la società, dopo una prima reazione rabbiosa alla sconfitta di Andria, allorquando aveva decretato il silenzio stampa, manifestando chiusura verso l’esterno, e facendo presagire una riflessione interna, ha scelto la strada dell’apertura e della fiducia. Rinnovandola incondizionatamente al tecnico Giuseppe Laterza, peraltro amatissimo tra i due mari dopo la trionfale cavalcata dello scorso anno, e nel contempo tendendo una mano alla tifoseria, decidendo di dimezzare il prezzo dei tagliandi d’ingresso in occasione del derby contro il Foggia in programma sabato pomeriggio allo Iacovone. 

Una strategia comunicativa propositiva e molto apprezzata dai sostenitori, che ha avuto l’effetto di rinsaldare ancor di più il legame tra piazza e squadra, mettendo da parte, in questo momento complicato, polemiche e processi. C’è una permanenza da blindare il prima possibile, ed il Taranto vuole farlo insieme alla città.